Tu non conosci Tiziano

La vita e l’alpinismo di Tiziano Cantalamessa

Il 12 Maggio 1999, nei pressi di Pioraco, Tiziano Cantalamessa è caduto da una parete rocciosa su cui stava lavorando in sospensione per fissare una rete di protezione.
Si concludeva così, all’età di 43 anni, la straordinaria vita di quello che era considerato il più forte alpinista del Centro-Sud, meritevole di figurare accanto ai grandi nomi dell’alpinismo italiano. Raccolti dall’autore, i racconti degli amici che hanno avuto la fortuna di condividere con lui una parte dei 25 anni di attività alpinistica.

“Arrampicare era per noi necessario come l’aria per respirare. Non ci fermava niente e nessuno. Sarebbe dovuto rimanere in Ospedale ad Ascoli il sabato e la domenica per un’operazione ad una spalla programmata dai medici per il lunedì seguente. Da bravi alpinisti invasati però risultò inconcepibile sprecare così il fine settimana e, presa la decisione, lo aspettai sotto il muro di cinta con armi e bagagli. Con due salti Tiziano lo scalò e via di corsa felici al Gran Sasso”. (Tito Ciarma)

“Tiziano mi racconta la sua giornata tipo di quando va a scalare al Gran Sasso. Sveglia alle tre del mattino, mungitura delle mucche, che affettuosamente chiama per nome (…) poi una bella scalata al Corno Piccolo, oppure al Corno Grande o magari al Pizzo Intermesoli e cerca sempre di rientrare in tempo per la mungitura serale. Di nuovo foraggio e pulizia della stalla. Semplice come bere un bicchier d’acqua!”. (Silvia Marone)

“…quella mattina, d’inverno, col ghiaccio che colava da tutte le parti, era veramente impressionante e non ci voleva molto per capire che non sarebbe stato facile averne ragione. Nonostante ciò, Tiziano avanzava, lentamente, con circospezione ma avanzava, cercava di evitare colate di ghiaccio quando poteva, altre volte puliva, a vederlo tutto sommato non sembrava neanche troppo difficile e d’estate li è 6°”. (Franchino Franceschi)

“durante due giorni di interminabile attesa che Tiziano mi raccontò gran parte della sua vita e di storie accadute. Quei racconti e tutto il tempo trascorso insieme negli anni successivi mi aiutarono a vedere il mondo con occhi diversi. A pensare che non ci sono invincibili. Gli sarò debitore per sempre”. (Marco Vallesi)

Massimo Marcheggiani è nato a Frascati, sui Castelli Romani, nel 1952. E’ Istruttore Nazionale di Alpinismo e Accademico del CAI. Ha arrampicato con i più forti alpinisti dell’Italia Centrale e, dal 1985 fin quasi alla sua scomparsa, con Tiziano Cantalamessa, con il quale ha condiviso, oltre ad importanti salite sul Gran Sasso, spedizioni in Patagonia, in Himalaya, in Pakistan.
Ha raccontato il suo alpinismo e si è interrogato sulla sua vita nel volume ‘Una Scelta’ per i tipi della Società Editrice Ricerche. Dirige la scuola di alpinismo del CAI di Frascati e gestisce una palestra di arrampicata indoor.

‘Ho scalato molto con Tiziano, dalle classiche arrampicate senza storia fino alle spedizioni in Patagonia e in Himalaya; sono state esperienze che mi hanno dato la grande opportunità di condividere con lui lunghi periodi, gomito a gomito. Ci sono stati gli abbracci e i vaffanculo, ma questo non mi fa dimenticare quanto io sia stato privilegiato dall’essere stato legato alla sua stessa corda, e per questo ho la presunzione di poter raccontare qualcosa di lui’.
‘Sono certo che chiunque lo abbia conosciuto bene non scriverebbe niente solo perché Tiziano era un forte alpinista. Della montagna egli è stato un interprete completo, autentico e generoso, che ha lasciato tracce profonde nella storia dell’alpinismo, e per questo indimenticabile. Il mio intento, e spero di esserci riuscito, è di consegnare alla storia delle montagne e ai ricordi degli uomini quel delicato e sensibile artista della montagna che egli è stato’.

Editore: SER Società Editrice Ricerche

Autore: Massimo Marcheggiani

Pubblicazione: Dicembre 2011

Pagine: 181

Formato: 15 x 21 cm

Genere: Libro

Lingua: Italiano